Nato negli anni ’90, il Turismo Enogastronomico continua a far registrare numeri importanti.
Secondo il primo rapporto sul turismo enogastronomico italiano infatti, il turismo legato al cibo ha fatto registrare un + 8,5% nelle prenotazioni degli agriturismi, strutture privilegiate quando si parla di prodotti alimentari. Le regioni italiane preferite da turisti stranieri ed italiani sono state Toscana (34,5%), Trentino Alto Adige (6,4%) ed Umbria (6,1%); le province scelte Grosseto (9,4%), Siena (9%) e Perugia (5%).
Non si poteva desiderare inizio migliore per il 2018, definito dal ministero per la promozione dei borghi rurali italiani “l’Anno del Cibo Italiano”.
I perché legati al turismo enogastronomico
Perché si sceglie il turismo enogastronomico ?
La maggioranza dei turisti oggi non si accontentano più del semplice relax, cercano esperienze autentiche, che gli permettano di avere una storia da raccontare e di conoscere da vicino la cultura e le tradizioni della popolazione originaria del luogo. Il modo migliore per farlo non è l’arte, ma il cibo.
Questo infatti non ti permette solo di conoscere l’identità culturale del luogo, ma anche di farlo utilizzando tutti e cinque i sensi contemporaneamente.
Perché si è disposti a spendere di più?
Per gustare prodotti unici, naturali, di una qualità difficilmente replicabile al di fuori del loro luogo di origine.
I turisti del gusto
Quali caratteristiche deve avere un turista del gusto?
Dal punto di vista demografico è molto difficile identificare un profilo; da quello comportamentale la questione si semplifica un po’.
Da uno studio della Regione Campania sono emersi 3 profili differenti, accomunati tutti da una caratteristica comune: l’enorme importanza dell’offerta enogastronomica locale.
Il gastronauta
Un turista goloso, curioso, sempre a caccia del prodotto tipico del territorio che sta visitando. L’intero viaggio è organizzato studiando i prodotti locali presenti e le strutture ricettive (preferibilmente agriturismi) che garantiscono la qualità di ogni assaggio. Non è interessato ad attrazioni e luoghi d’interesse nelle vicinanze, ma non posso mancare cantine, aziende agricole e musei basati su prodotti tipici locali.
Il foodtrotter
Amante dell’ambiente e della cultura in ogni sua forma, l’offerta enogastronomica ha la stessa importanza di qualsiasi altro servizio presente. Al contrario del gastronauta non cerca solo gli agriturismi ma è aperto anche ad altre strutture ricettive che permettono di stare in contatto con la natura come Country Houses e Bed&Breakfast.
Gastronauta motivato
Molto simile al gastronauta semplice, quello motivato sceglie di provare i prodotti tipici durante sagre, feste ed ogni altro evento legato al cibo che gli consenta di conoscere le tradizioni e l’atmosfera autentica, descrivibile solamente nel momento in cui si vive.
Turismo enogastronomico: attirare con le immagini
Ogni azione di marketing deve essere pensata per emozionare e raccontare una storia al tuo turista del gusto.
Il modo migliore per persuadere chi vuole fare turismo enogastronomico è lo storytelling, la tecnica di marketing che permette di nascondere il proprio messaggio commerciale dietro ad una storia capace di emozionare e coinvolgere il proprio pubblico.
Come?
Per esempio con immagini, video e testi che raccontino come una ricetta si tramandi di tradizione in tradizione o come sia capace di unire un’intera famiglia nella sua preparazione.
Il mezzo migliore?
Dipende dalla tua strategia e dal luogo in cui vuoi intercettare i tuoi potenziali clienti.
Se vuoi rivolgerti a quelle persone che stanno ancora programmando il proprio viaggio può essere utile utilizzare i Social Networks, in particolare Instagram. Secondo l’articolo riportato su marketingperilturismo.it infatti, Instagram è lo strumento maggiormente utilizzato per scegliere destinazioni e scoprire nuovi posti da esplorare prima di partire.
All’interno dei tuoi post potrai mostrare i piatti fumanti appena cucinati, i prodotti tipici del territorio che stai coltivando o proporre meme ed immagini divertenti tema cibo.
Sei nelle vicinanze di un luogo che presenta anche ricchezze artistiche? Mostralo tra i tuoi post, servirà ad attirare anche i foodtrotter.
Se invece vuoi intercettare i turisti che amano il last minute e prenotano direttamente nel luogo in cui si trovano puoi utilizzare una strategia di guerriglia marketing. Più impegnativo della precedente, il guerriglia marketing è una tecnica di marketing non convenzionale molto efficace perché fa leva sull’effetto sorpresa, emoziona, stupisce e stimola la viralità.
Questo strumento è perfetto per sponsorizzare una sagra, un evento o un locale particolare.
I costi non sono elevati ma è necessario avere molta creatività.
Turismo enogastronomico: i servizi
Se il tuo agriturismo ha anche un’azienda agricola puoi promuovere pacchetti specifici perfetti per i gastronauti.
Alcuni esempi possono essere visite guidate lungo i percorsi naturali che circondano la struttura, corsi di cucina o attività particolari come la vendemmia (la raccolta dell’uva che avviene solitamente tra settembre ed ottobre) per gli appassionati del vino.
Il modo migliore per sponsorizzare questi pacchetti speciali è attraverso Google Adwords o Bing Ads, piattaforme che ti permettono di intercettare facilmente anche i turisti stranieri, nel momento in cui stanno cercando un’esperienza simile sul web.
È importante rivolgersi anche ai turisti stranieri? Si, anzi è fondamentale.
Le attività che offri all’interno di questi pacchetti sono molto più appetibili per i turisti stranieri che per quelli italiani perché sono contesti che difficilmente ritroveranno una volta tornati nel proprio paese di origine.
Perché è importante considerare il turismo enogastronomico
Con il riconoscimento da parte dell’UNESCO della pizza come Patrimonio Immateriale dell’Umanità, l’Italia ha rafforzato ancora più la sua importanza a livello mondiale in tema cibo ed alimentazione. Il turismo enogastronomico, forte di questa consapevolezza, è un settore in continua crescita, capace di sfruttare la qualità dei prodotti Made In Italy e delle enormi differenze culturali che contraddistinguono il nostro paese.
L’Italia infatti è stata sì premiata nel 2010 per la dieta mediterranea, ma in ogni regione è possibile assaporare piatti completamente differenti, tutti con storie da raccontare e tradizioni da tramandare.
Questo fa sì che il turismo enogastronomico non venga scelto solamente da turisti stranieri ma anche da italiani (passati dal 21% al 30% dal 2014 ad oggi), con l’unica eccezione della durata del viaggio. Mentre un turista straniero ha un tempo di pernottamento maggiore, quello italiano usa il “mordi e fuggi” (difficilmente pratica il turismo enogastronomico per più di 3 giorni).
Differenti nelle abitudini e nei consumi, entrambi comunque sono accomunati da uno stesso fattore: l’amore per il cibo italiano, di qualità.
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