Matera, la città lucana famosa in tutto il mondo per i suoi Sassi, gli antichi rioni scavati nella roccia, si appresta a vivere uno dei periodi più importanti della sua storia millenaria.
Tra qualche mese, infatti, questa bella cittadina del Sud Italia, a pochi chilometri dal confine con la Puglia, avrà gli occhi di tutta Europa (e non solo) puntati addosso: nel 2019, Matera vivrà il suo anno da Capitale Europea della Cultura, assieme alla città di Plovdiv, in Bulgaria.
Cultura, cinema e turismo in un unico luogo
La nomina a Capitale Europea della Cultura, arrivata nel mese di Ottobre del 2014, ha contribuito ad accrescere la visibilità della città dei Sassi, in Europa e nel Mondo: già ampiamente nota – è uno dei patrimoni Unesco italiani più visitati – Matera viene spesso scelta da famosi registi come set naturale e architettonico per importanti produzioni cinematografiche (Il Vangelo secondo Matteo di Pasolini, The Passion of Christ di Mel Gibson e il remake di Ben-Hur sono stati girati nella città dei Sassi).
Negli ultimi anni, Matera ha visto crescere il numero di visitatori del 176%, registrando la percentuale più alta di turisti in visita e superando località turistiche italiane ben più note come Roma, Firenze e Napoli.
Matera: non solo Sassi
La città lucana deve la sua fama ai Sassi, i due antichi rioni scavati nel tufo (un pietra sedimentaria tipica di quelle zone), ma anche alle oltre 150 chiese rupestri ospitate nel centro cittadino e nel vicino Parco della Murgia Materana, una bellissima area archeologica, storica e naturale che ospita chiese rupestri, villaggi preistorici e una ricca varietà di piante e animali.
Insomma, chi decide di visitare Matera lo fa essenzialmente per la magia e l’unicità dei suoi luoghi.
7 luoghi alternativi da vedere a Matera
In questo articolo, vogliamo però consigliare 7 luoghi alternativi da vedere a Matera che vi catapulteranno in un viaggio nella storia dell’uomo, dalle origini ai giorni nostri.
Conosciamoli subito.
Chiesa di San Giovanni Battista
Situata in una delle piazze più accoglienti ed eleganti del centro storico di Matera, la chiesa di San Giovanni Battista è di sicuro una delle più visitate e fotografate.
Risalente al XIII secolo e costruita in stile romanico-pugliese, è stata la prima chiesa a essere edificata fuori dalle antiche mura della città. Al suo interno, la chiesa di San Giovanni Battista presenta forti influenze dell’architettura tipica medioevale: la pianta, infatti, è a croce latina e le tre navate presenti sono separate da otto pilastri, i cui capitelli sono impreziositi con decorazioni zoomorfe.
Casa Cava
Casa Cava è un’ex cava a pozzo di origine post medievale, nel cuore del Sasso Barisano. Lo spazio, articolato in 10 ambienti scavati nel tufo per un totale di 900 mq, è stato concepito come luogo per eventi creativi e multimediali: al suo interno, infatti, vi è un fantastico auditorium che ospita circa 150 persone e tutte le strumentazioni necessarie per i vari tipi di manifestazioni e concerti che vengono ospitati al suo interno.
Cripta della chiesa di San Pietro Barisano
Alcuni metri più avanti di Casa Cava troviamo la chiesa di San Pietro Barisano, la chiesa rupestre più grande di Matera, che prende il nome proprio da uno dei due rioni Sassi in cui è collocata: il Barisano, appunto.
La chiesa risale intorno all’anno mille e al suo interno ospita una cripta dalla storia interessante e a tratti macabra: dovete sapere, infatti, che proprio nella cripta della chiesa rupestre di San Pietro Barisano si trovano un ossario e diverse nicchie dove venivano effettuate le cosiddette sepolture “a scolare”, chiamate così poiché i defunti venivano lasciati seduti in tali nicchie in modo da far defluire i liquidi organici relativi alla decomposizione, per essere poi assorbiti dalla pietra calcarea porosa.
Casa Noha
Spostandoci nella Civita, ossia la zona più alta del centro storico di Matera, giungiamo nei pressi del Duomo. Procedendo per vicoli caratteristici, arriviamo a Casa Noha, edificio che rappresenta un esempio di architettura privata dei Sassi e che, nel 2004, è stato donato al FAI, che ne ha curato il restauro e ideato un progetto multimediale che narra, in modo emozionante, la storia di Matera. Il video, intitolato “I Sassi invisibili. Viaggio straordinario nella storia di Matera”, viene proiettato su pareti, soffitti e pavimenti delle stanze di Casa Noha, offrendo al visitatore una ricostruzione completa della storia della città dei Sassi.
Parco Scultura della Palomba
Uscendo dal centro cittadino, ci dirigiamo verso il Parco della Murgia Matera. Proprio all’inizio del Parco, appena fuori la città, troviamo uno dei luoghi più singolari della città: il Parco Scultura della Palomba.
Nato su iniziativa dello scultore Antonio Paradiso, artista originario del luogo che vive e lavora a Milano ma che – da diversi anni – si occupa della cura artistica di questo luogo, il parco è ospitato in un’ex cava di tufo di 6 ettari al cui interno sono esposte numerose strutture-installazioni di arte contemporanea. Inoltre, all’interno del Parco, vengono anche organizzate eventi e concerti inediti, oltre a mostre di famosi scultori.
Cripta dei Quattro Evangelisti
Spostandoci nella zona nord di Matera, fra gli edifici moderni che caratterizzano quest’area della città, è possibile visitare un vero gioiello dell’arte rupestre: la cripta dei Quattro Evangelisti, nota anche come Pecchiara di Don Pirro Groya.
Questo complesso rupestre possiede un rilevante valore antropologico, storico e artistico: circondato da un muro di cinta alto 3 metri, ospita al suo interno un giardino di ulivi secolari, diversi ambienti ipogei (una cisterna per la raccolta delle acque, un’area adibita probabilmente ad abitazione, una sala di rappresentanza e una splendida chiesa rupestre completamente affrescata da dipinti murali di pregevole fattura del 1536).
Insomma, visitando questo luogo è possibile immergersi in uno spaccato di vita materana di 500 anni fa.
La Martella
Concludiamo questo nostro tour alla scoperta dei 7 luoghi alternativi ai Sassi da vedere a Matera visitando il borgo La Martella, a pochi chilometri da Matera. Nato per ospitare gli sfollati degli antichi rioni Sassi, nei primi anni ’50, La Martella deve la sua importanza (il borgo, infatti, è citato come positivo caso di studio in numerosi testi di architettura e urbanistica) a un intervento urbanistico di quegli anni che coinvolse Adriano Olivetti e una folta schiera di famosi architetti e intellettuali del tempo, tra cui Ludovico Quaroni.
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